Mamme Coraggio

Archive for ottobre 7th, 2010

Sono sei mesi che scrivo su questo blog.

Non c’è pagina che io abbia scritto che non sia macchiata del sangue di donne o bambini.

E pensare che io odio il rosso e mi piace solo quello delle decorazioni natalizie, dei cuoricini e delle rose.

E pensare che quello che mi riesce meglio è scrivere di cose divertenti assai.

E pensare che ciò che mi piace è ridere e far ridere.

Non avrei mai voluto scrivere di Sara Scazzi, vergando di rosso un’altra pagina.

Neanche ora vorrei, sono stanca…stanca di vedere belle ragazze, giovani, fragili, romantiche, con una vita di sogni da realizzare, con le ali spezzate dalla violenza omicida, senza senso e senza umanità.

Stanca…vorrei non avere occhi, non avere udito, non avere voce.

E invece gli occhi li ho, ho un udito niente male e parlo sempre tanto.

E quindi non posso esimermi. Purtroppo il mondo delle favole non esiste, la realtà è spesso dura e va affrontata.

Sara…di lei hanno scritto tanto, non tutto, perchè nelle prossime ore le notizie saranno date a raffica, usciranno ufficiosamente i verbali degli interrogatori effettuati dagli inquirenti e non si parlerà di altro per giorni…

Fino al prossimo efferato delitto.

Fino alla prossima ragazza…

Lo ammetto, stasera sono un pochino pessimista, ma mi sembra che non sappiamo leggere la storia e non sappiamo trarne insegnamento.

Non sappiamo cogliere i segnali, non siamo attenti a ciò che ci circonda, non sappiamo educare i giovani a non temere di chiedere aiuto, a non aver paura di raccontare la verità, anche se dolorosa.

Sara è morta in un paesino della Puglia, viveva in un ambiente semplice e conduceva una vita simile a quella di tanti altri ragazzi.

Era  una ragazza di sedici anni piena di sogni, di fantasia, fragile, con un rapporto familiare non facile, con una difficoltà relazionale con la madre, cosa che accade spesso a quell’età.

Sognava di allontanarsi dal suo paese, aveva tanti divieti a cui doveva sottostare e desiderava invece una vita senza segnaletica.

Normale questo…anch’io a sedici anni sognavo di andare lontano, molto lontano, di essere  l’unica artefice del mio destino…

Normale questo…e normale che lo avesse scritto sul network, come fosse un diario segreto.

Dal momento della sua sparizione tutti hanno pensato a qualcuno che, percorrendo il filo del web, fosse venuto da molto lontano per farle del male.

E’ stata questa la pista più scandagliata dall’inizio, nonostante la madre, forse intuendo, chiedeva di cercare nell’ambiente in cui vivono.

E purtroppo l’amara verità: un orco in questa storia c’è, ha ucciso Sara.

Ma non è venuto da lontano.

L’orco è suo zio.

Colui che l’ha strangolata, sembra per abusarne, è un familiare che lei frequentava abitualmente.

La verità era sotto gli occhi…ma il cuore , la ragione come potevano accettare questa tragica orribile verità?

Gli occhi non riescono a vedere lì dove il cuore si chiude: perchè è impossibile accettare di essere traditi da uno che dovrebbe amarti.

E’ pazzesco…l’assassino è quasi sempre uno della cerchia familiare.

Ed ogni volta, ad ogni delitto, è sempre la stessa storia…si cerca lontano, si trova vicino…

Rivedere, a posteriori, oggi, dopo aver saputo la verità, le interviste fatte allo zio nei giorni scorsi, mette i brividi: un uomo che piange per la nipote, che parla come se fosse in ansia per la sua sorte, che rivela una personalità multipla.

Come Mario Alessi, l’assassino del piccolo Tommaso, che piangeva durante un’intervista e diceva che era orribile ammazzare, che i bambini sono angeli e non vanno toccati. Come tanti altri assassini che riuscivano a nascondere, con le parole e gli atteggiamenti, i loro delitti.

In effetti, quando qualche giorno fa, ho saputo che lo zio di Sara aveva ritrovato il suo telefonino, una lampadina mi si è subito accesa.

Vui vedere, ho detto, che è lui l’assassino?

Un uomo mite, un  sempliciotto, ho pensato vedendolo in televisione durante un’intervista…un uomo che raccontava troppo…troppi particolari, come a giustificarsi.

L’orco non appare mai con la faccia da demonio, altrimenti sarebbe facile riconoscerlo.

L’orco si veste da pecora.

Avete mai conosciuto un assassino, un colpevole che si denuncia?

Io no…anzi.

Pochi giorni fa, una mia amica mi raccontava che prima di entrare in una udienza per cui era convocata con il suo ex coniuge, è stata avvicinata da quest’ultimo il quale  le ha sussurrato all’orecchio con voce spaventosa: “Ti distruggerò”.

E in effetti davanti al giudice civile ha saputo atteggiarsi da pecorella, ha saputo porre in scena una recita da grande attore.

Ed il giudice, udite udite, c’è cascato con tutte le scarpe.

Per fortuna l’ex proprio ieri è stato smascherato in un processo penale e condannato per violenze sulla moglie…e quindi i dati oggettivi riusciranno a convincere il giudice civile che è stato proprio un ingenuo a farsi abbindolare pochi giorni prima.

Il colpevole sa anche mentire, mente bene e potrebbe non essere smascherato.

Anche lo zio di Sara pensava di farla franca.

Così non è stato, grazie alla bravura degli inquirenti che non hanno mangiato la foglia, alle interviste televisive dei giornalisti che sono state materia di studio per esperti in psichiatria.

L’assassino nei gialli di una volta era sempre vicino, era sempre il maggiordomo.

Ora la cronaca nera, invece, ci insegna che l’assassino è da cercare tra i familiari.

Amara, dolorosa, inaccettabile, inconcepibile verità….

Addio Sara…

Flo


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