Mamme Coraggio

SIMBIOSI MADRE-PADRE-FIGLIO

Posted on: 4 marzo 2010


Tra tutti gli esseri viventi, il bimbo, ai nostri tempi, quando nasce, è il più disgraziato. Infatti, appena nato, viene subito allontanato dal corpo del genitore e isolato in un lettino (gabbia) tutto suo.

Com’è bella e commovente la scena delle tane: dove i cuccioli appena nati, sono tutti attaccati al corpo della madre! O le nidiate degli uccellini implumi: anche questi tutti accovacciati sotto le ali della madre.

Nelle nostre cliniche, dove nascono i bambini, accanto al letto della madre è collocato un lettino dove si ripone subito la creatura appena nata, costringendola a passare lunghe ore tutta sola, interrompendogli improvvisamente e violentemente il rapporto simbiotico con quel corpo nel quale è sempre vissuto e dal quale è appena uscito.

Tutti noi ci percepiamo – corpo e psiche – attraverso la realtà del mondo che ci circonda; soprattutto il neo-nato, non avendo ancora maturata una piena coscienza di se: sarebbe importante che, appena nato, continuasse a percepirsi con maggiore frequenza, attraverso il corpo della madre ed è importante che scopra anche il corpo del padre. Questo contatto alleggerirebbe e favorirebbe il superamento del trauma della nascita e del violento distacco. Questa esperienza dovrebbe protrarsi almeno nei primi tre mesi di vita; meglio se sei mesi; massimo quasi un anno.

Il contatto con il corpo dei genitori dà al bimbo la sensazione di sicurezza, facendogli percepire di essere accettato.
Infatti il neonato normalmente si difende da ogni oggetto, o da qualsiasi realtà oggettuale che si avvicini a lui, perché inizialmente tende a mantenersi sulle difensive, ritraendosi da ogni contattazione o avvicinamento.

La scusa che normalmente i genitori adottano, quando rifiutano di accettare che il proprio bambino dorma nel lettone tra loro, è che inavvertitamente potrebbero fargli del male. Ma perché gli altri animali non hanno questa preoccupazione? Eppure male non ne fanno ai propri cuccioli; infatti gli stati di inconsapevolezza (sonno) degli animali, e particolarmente dell’uomo, non compromettono il rispetto e l’integrità della propria vita e di quella altrui, specialmente se si tratta di proprie creature, volute e amate.

Pertanto inizialmente non sono sufficienti i rapporti con il corpo del genitore limitati solo alla suzione del latte al seno materno e alla mansione dei bisogni fisici.

Inoltre: la prima piacevole sensibilizzazione del proprio corpo è importante che avvenga attraverso il corpo dei genitori, dai quali si staccherà verso i tre anni, risolvendo definitivamente il rapporto simbiotico.

Questa speciale comunicazione fisica favorisce e stimola lo sviluppo tempestivo di tutte le energie vitali di cui il corpo deve essere dotato, conforme ai principi della bioenergetica e della pranoterapia.

Qualora non si rispettassero queste tappe comportamentali della crescita: il rapporto genitore-figlio diventerebbe rapporto possessivo, o precoce allontanamento che, in ogni caso, produce nel figlio stato di insicurezza, rendendolo successivamente incapace di fare le scelte più importanti della sua vita, o di prendere decisioni più valide per se, o di crearsi forti convinzioni personali, mortifica l’autostima, e lo costringe ad avere sempre bisogno di qualcuno che lo consigli o lo aiuti. La crescita vera e onesta dovrebbe condurre sempre il soggetto verso l’autosufficienza.

Su queste ragioni Freud afferma che i primi tre anni di vita pongono le premesse di tutta la vita futura.

Dott. G. Basso, psicologo


Lascia un commento

marzo: 2010
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293031  

Categorie

Archivi